Balaur bondoc Csiki et al., 2010

(Da: it.wikipedia.org)
Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812
Classe: Dinosauria Owen, 1841
Ordine: Saurischia Seeley, 1887
Famiglia: Dromaeosauridae Matthew & Brown, 1922
Genere: Balaur Csiki et al., 2010
Descrizione
Il nome generico di questo dinosauro deriva da quello di un drago del folclore rumeno (balaur) e l'epiteto specifico, bondoc, in lingua rumena significa "robusto"; il nome dell'animale, quindi, significa "drago robusto" in riferimento alla corporatura massiccia di Balaur rispetto a quella del suo parente Velociraptor. Settanta milioni di anni fa, il livello del mare in tutto il mondo era più alto, e la località dove sono stati ritrovati i fossili di Balaur era parte di un arcipelago europeo chiamato Isole Hateg. Si tratta di un uccello più evoluto di Archaeopteryx ma simile per certi versi a dromeosauridi come il Velociraptor. Come per altri dinosauri di Hateg (tra cui Magyarosaurus, un sauropode nano), le caratteristiche aberranti di Balaur sono ritenute effetti di un habitat insulare sull'evoluzione dell'animale. Le ossa del Balaur erano più corte e pesanti rispetto a quelle di altri dinosauri-uccello. Mentre i piedi della maggior parte dei dromeosauri portavano un singolo artiglio a falce ingrandito sul secondo dito che veniva tenuto ritratto e sollevato dal terreno, il Balaur possedeva artigli a falce retrattili sia sul primo che sul secondo dito. Oltre alle caratteristiche bizzarre dei piedi, il Balaur possedeva anche zampe anteriori curiose: il terzo dito era talmente ridotto da essere probabilmente provo di funzione. Il Balaur è inoltre il più completo teropode proveniente dal Cretaceo superiore europeo. Lo scheletro parziale sul quale si basa il Balaur è stato trovato nell'argilla rossa della formazione Sebet in Romania. L'esemplare consiste in una quantità di vertebre, in gran parte dei cinti pettorale e pelvico, e di gran parte delle zampe. Durante il Maastrichtiano la maggior parte dell'Europa era frammentata in isole, e si pensa che un gran numero di caratteristiche bizzarre dell'animale siano il risultato di condizioni relativamente isolate imposte sulle popolazioni di animali dell'area. Specie isolate possono essere soggette a effetti di deriva genetica e alla cosiddetta "regola di Foster", secondo la quale specie piccole continentali diventano più grandi sulle isole, e viceversa. Il Balaur mostra non meno di 20 caratteristiche uniche (autapomorfie), tra le quali un primo dito funzionale ri-evolutosi con un grande artiglio iperestensibile, piedi e zampe corti e robusti, e una grande area per l'inserzione dei muscoli sulla pelvi, che indica che questo animale era più adatto alla potenza che alla velocità. Gli studiosi che hanno descritto il Balaur (Csiki et al., 2010) hanno indicato questo "nuovo piano corporeo" come "un estremo esempio di morfologia aberrante sviluppatasi in taxa abitatori di isole". Inizialmente il Balaur è stato ritenuto essere un dromeosauride affine a Velociraptor e Adasaurus. Analisi più recenti che utilizzano diversi set di dati anatomici hanno in seguito messo in dubbio l'appartenenza del Balaur ai dromeosauridi. Nel 2013, un'analisi contenente una vasta gamma di celurosauri ha scoperto che il Balaur non era un dromeosauride, ma un Avialae basale, più strettamente legato al uccelli moderni che ai Jeholornithiformes, ma più basale degli Omnivoropterygiformes (Godefroit et al., 2013). Uno studio pubblicato nel 2014 ha indicato invece il Balaur come il “sister group” del clade Pygostylia (Lee et al., 2014). Un'analisi indipendente che ha utilizzato una versione ampliata del set di dati della descrizione originale del Balaur trasse una conclusione simile nel 2014 (Foth, 2014). Nel 2015, i ricercatori Andrea Cau, Tom Brougham e Darren Naish hanno pubblicato uno studio in cui si è cercato di chiarire quali fossero i teropodi maggiormente imparentati con il Balaur. La loro analisi non esclude completamente la possibilità che il Balaur fosse un dromeosauride, ma è più probabile che questo animale fosse un Avialae non appartenente ai Pygostylia, sulla base di alcune importanti caratteristiche simili a quelle degli uccelli. Molti dei presunti tratti unici del Balaur sarebbero infatti normali per un membro di Avialae. Caratteristiche tipiche degli uccelli sono il grado di fusione delle ossa degli arti, il primo dito funzionale, il primo artiglio non minore del secondo, una lunga penultima falange del terzo dito, un piccolo quarto artiglio e un lungo quinto metatarso (Cau et al., 2015). Non è chiaro quale fosse lo stile di vita del Balaur, ma Csiki ha ipotizzato che questo animale potrebbe essere stato uno dei predatori al vertice della catena alimentare, dal momento che non sono stati ritrovati fossili di carnivori più grandi in Romania. Csiki ritenne inoltre che il Balaur avesse usato il suo doppio artiglio a falce per squartare le prede, mentre le mani probabilmente non venivano usate durante la caccia. Uno degli scopritori del Balaur lo ha definito "più un lottatore che uno scattista", in rapporto al Velociraptor. Tuttavia, studi più recenti dimostrerebbero che l'anatomia del piede dei Paraves come il Balaur indica che i grandi artigli erano usati per la presa della preda a terra, mentre le proto-ali venivano sbattute per immobilizzare la loro vittima. Una volta fatto ciò, questi animali avrebbero proceduto a cibarsi mentre la preda era ancora in vita, come fanno anche alcuni uccelli rapaci attuali. A causa della loro forma, gli artigli, non sarebbero stati efficaci in un attacco tramite squarciamento (Fowler et al., 2011). Anche il breve metatarso fuso del Balaur e il grande primo artiglio, insolito anche per gli standard dei dromeosauridi, potrebbero essere coerenti con questi studi, e presterebbero ulteriore sostegno all'idea che il Balaur fosse un predatore. Il paleontologo italiano Andrea Cau ha ipotizzato che le caratteristiche aberranti presenti nel Balaur possano essere state adattamenti alla dieta onnivora o erbivora, contrariamente alla maggior parte dei teropodi non aviani. La mancanza del terzo dito può essere un segno di un ridotto comportamento predatorio, e il robusto primo dito potrebbe essere interpretato come un adattamento per sostenere il peso piuttosto che un'arma. Queste caratteristiche sono coerenti con le brevi zampe robuste e soprattutto con il pube ampio e rivolto all'indietro, che potrebbe indicare un intestino ingrandito per digerire la vegetazione (così come una velocità ridotta). Cau ha indicato questo modello con il nome di "Dodoraptor" (Cau, 2010). Tuttavia, alla luce delle ricerche fatte da Fowler et al., Cau ha osservato che l'anatomia del Balaur può essere più congruente con l'ipotesi che era un predatore (Cau, 2011). Nel 2015, Cau e colleghi hanno riconsiderato l'ecologia del Balaur nella loro rivalutazione della sua posizione filogenetica, sostenendo che se Balaur fosse un Avialae, sarebbe filogeneticamente "circondato" da taxa ritenuti erbivori, come Sapeornis e Jeholornis. Ciò suggerisce uno stile di vita non ipercarnivoro e supporta le interpretazioni iniziali di Cau, e sarebbe indicato dal terzo dito ridotto, dalla mancanza di un'articolazione ginglimoide inferiore del secondo metatarso e dalla seconda falange ungueale piuttosto piccola e moderatamente ricurva. Il Balaur aveva un ampio bacino, zampe posteriori ampie, un grande primo dito, e grandi estremità inferiori dei metatarsi rispetto alle superfici di articolazione; tale combinazione, nei teropodi, si riscontra solo nei terizinosauridi erbivori (Cau et al., 2015). Durante il Maastrichtiano, gran parte dell'Europa era frammentata in isole, e si pensa che un certo numero di caratteristiche bizzarre del Balaur possano essere il risultato di un "effetto isola", ovvero le condizioni relativamente isolate imposte su molte delle popolazioni animali in quest'area. Specie rimaste isolate possono essere soggette agli effetti della deriva genetica e l'effetto del fondatore può amplificare l'effetto delle mutazioni, che potrebbero invece essere diluiti in una popolazione più ampia. Possono inoltre esserci stati altri effetti dell'isola, quali la regola di Foster, che descrive come le piccole specie continentali diventino più grandi sulle isole, e le specie continentali di grandi dimensioni diventino più piccole. La Romania del Cretaceo, ad esempio, è nota per i suoi sauropodi nani (Stein et al., 2010). Nel 2010, si è ipotizzato che questo effetto isola sia consistito in rapidi cambiamenti in una specie invasiva arrivata da poco, e non come il risultato di uno sviluppo isolato di una forma endemica durante decine di milioni di anni. La (presunta) stretta parentela con il Velociraptor avrebbe implicato che l'isolamento dell'isola di Hateg sia stato relativo e intermittente (Csiki et al., 2010). Nel 2010, la maggiore robustezza del Balaur è stata confrontata con i cambiamenti paralleli osservati nei mammiferi erbivori sviluppatisi in isolamento (Csiki et al., 2010). Nel 2013, si è affermato che il Balaur era l'unico vertebrato insulare predatore ad essere diventato più robusto, ed è stato suggerito che i piedi larghi si erano evoluti per migliorare la stabilità (Brusatte et al., 2013). Nel 2015 l'interpretazione del Balaur come un membro onnivoro degli Avialae, ha suggerito che questo animale era il discendente di una specie volante che aveva sviluppato una dimensione più grande, in modo simile a molti altri erbivori dell'isola (Cau et al., 2015).
Diffusione
Visse alla fine del Cretaceo superiore (Maastrichtiano, circa 70 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Romania. È noto per le sue curiose zampe posteriori, fornite di due "artigli a falce", contrariamente a Velociraptor che ne aveva uno solo.
Bibliografia
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–Cau, A (2011). The Extinction of Dodoraptor (?) Theropoda, December 30, 2011.
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Data: 22/01/2016
Emissione: Animali preistorici Stato: Romania Nota: Emesso anche in foglietto serie e foglietto di 5 v. più una appendice senza valore |
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